Tra il 10 e il 12 aprile del 2003, all’indomani dell’ingresso delle truppe statunitensi a Baghdad, il museo fu sottoposto a numerose incursioni di saccheggiatori che causarono importanti danni alle strutture espositive, archivi e laboratori di restauro. Furono inoltre trafugati migliaia di reperti, una quarantina dei quali di eccezionale importanza come la Dama di Uruk, il vaso da Uruk, ed il bronzeo porta stendardi da Ur.
L’Italia è stata in prima linea nella ricostruzione di un istituto museale che raccoglie opere provenienti da quella che è stata definita la culla della civiltà occidentale. Dodici giorni dopo i saccheggi del 2003, una delegazione governativa italiana giunse nella capitale irachena per definire tempi e modi del nostro contributo alla ricostruzione del paese e, in questo contesto, alla riabilitazione del museo.
Cominciò cosi una operazione complessa e articolata alla quale hanno contribuito il ministero degli Affari esteri per il tramite della nostra ambasciata a Baghdad, ma anche con le attività poste in essere dalla Direzione Generale per il Mediterraneo, dalla Task Force Iraq e dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Il ministero per i Beni e le attività culturali è intervenuto sia direttamente che per il tramite dell’lstituto Centrale per il Restauro ed il Centro Ricerche Archeologiche Scavi di Torino. Fondamentale anche l’attività del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.
Tra il 2003 ed il 2006 furono realizzati, grazie a questo lavoro di squadra, una serie di interventi. Nel 2004 furono donate e istallate attrezzature e macchinari per i laboratori di restauro, che hanno iniziato la loro attività. Nello stesso tempo iniziò un’operazione di catalogazione di 3000 beni saccheggiati. In questo contesto sono stati sequestrati e recuperati 1636 reperti archeologici tra i quali figurano proprio la Dama di Umk, il vaso da Uruk e il porta stendardi da Ur. Sono stati formati decine di funzionari iracheni specializzati in custodia di siti archeologici e recupero di opere d’arte. Nel febbraio 2006 è iniziata la vera e propria riabilitazione dei locali del museo, con l’istallazione di dispositivi di sicurezza e video—sorveglianza, nonché di un nuovo sistema di illuminazione a luce radente nella sala assira. Parallelamente si stanno lanciando progetti di riabilitazione di altri musei iracheni a Najaf, Dilania e Nassirya. Sono stati anche avviati progetti di formazione per esperti nella gestione del sistema museale, nonché per la conservazione del sito di Ur, il luogo di origine di Abramo. Oggi il museo di Bagdad è stato, sia pur parzialmente, riaperto. All’interno si trovano opere provenienti da tutta la Mesopotamia che forniscono evidenza di come in quest’area geografica si siano prodotti processi importanti per la storia dell’intera umanità. In essa si sono infatti sviluppate attività di produzione agricola e di stanzialità di importanza rivoluzionaria per lo sviluppo della civiltà nel vicino Oriente e nell’Occidente Mediterraneo.